Quest'arte marziale di origine giapponese è frutto dell'elaborazione del JUJUTSU, che JIGORO KANO effettuò agli inizi di questo secolo, elimininandone le tecniche più pericolose.
E' adattissimo particolarmente ai giovani e giovanissimi perchè allena sì fisicamente, ma cura in particolar modo la parte psichica imponendo il rispetto verso tutto ciò che lo circonda.
Il JUDO prevede un apprendimento graduale delle tecniche, infatti il GO KYO (i cinque principi di proiezione) è classificato in base alla pericolosità delle tecniche e le azioni di strangolamento e di leva si apprendono solo dal 3° KYU (cintura verde) in poi o quando l'atleta ha un età adatta per intraprendere queste tecniche.
Questo sport non incita alla violenza ma bensì tende a stemperare l'aggressività dell'individuo e ad assicurarsene l'incolumità.
Qui di seguito i KATA sono raggruppati secondo la ricerca che ognuno di essi rappresenta:
il 1° rappresenta la pratica libera, il 2° la decisione estrema, il 3° la pratica dell'educazione fisica
Non sono riportati altri due KATA:
-KOSHIKI NO KATA che riguarda la dimostrazione delle forme antiche della scuola di Kito
-ITSUTSU NO KATA che rappresenta i primi 6 KATA superiori in soli 5 movimenti.
L'arbitro si serve di gesti e di parole per condurre il combattimento.
I due judoka sono uno di fronte all altro, uno con la cintura rossa e l'altro con la cintura bianca.
L'arbitro li invita a fare il saluto (Rei) e poi annuncia a voce molto alta "Ha jime" (cominciate);
quando vuole interrompere l'azione grida "Mate" (fermatevi) e per chiudere l'incontro "Sode Made" (finito).
Quando un atleta proietta l'altro nettamente sulla schiena con forza e velocità l'arbitro annuncia "Ippon" (oppure quando uno tiene immobilizzato a terra per 25" l'avversario, o ancora se questo si arrende su una leva od uno strangolamento).
L'Ippon chiude il combattimento prima del tempo regolamentare.
Quando un atleta proietta l'altro in maniera efficace ma non tanto da meritare l'Ippon perchè manca uno dei tre elementi (caduta netta sulla schiena, forza, velocità), l'arbitro annuncia "Waza ari" (oppure con un'immobilizzazione di 20").
Due Waza-Ari sommati equivalgono all'Ippon.
Quando uno dei judoka realizza una tecnica che non merita il Waza-Ari l'abitro assegna "Yuko" (oppure quando l'immobilizzazione viene mantenuta per almeno 15"). Gli Yuko non si sommano.
Quando un combattente fa cadere l'altro con una certa forza o velocità sul fianco del corpo, sulla coscia o sui glutei e non merita il risultato di Yuko, l'arbitro annuncia "Koka" (oppure con un'immobilizzazione di 10").
I Koka non si sommano.
Quando comincia l'immobilizzazione l'arbitro annuncia "Osae-komi" e per interromperla "Toketa".
Vengono attribuite sanzioni per infrazioni alle regole (uscita dall'area, passività, azioni pericolose etc..) e, alla fine del combattimento, vengono trasformate in vantaggi tecnici corrispondenti ai punteggi sopradescritti a favore dell'avversario. L'arbitro assegna la vittoria in base ai vantaggi segnati sul tabellone o chiama l'intervento dei giudici in caso di parità.