Yama Arashi - Villazzano

Judo

...Il Judo ha la natura dell'acqua.
L'acqua scorre per raggiungere un livello equilibrato:
Non ha forma, ma prende quella del recipiente che la contiene.
E' indomabile e penetra ovunque. E' permanente ed eterna come lo spazio ed il tempo.
Invisibile allo stato di vapore, ha tuttavia la potenza di spaccare la crosta della terra.
Solidificata in un ghiacciaio, ha la durezza della roccia. Rende innumerevoli servigi e la sua utilità non ha limiti.
Eccola, turbinante nelle cascate del Niagara, calma nella superficie di un lago,
minacciosa in un torrente o dissetante in una fresca sorgente scoperta in un giorno d'estate...
Gunji Koizumi, Shi-Han (8° Dan)

Quest'arte marziale di origine giapponese è frutto dell'elaborazione del JUJUTSU, che JIGORO KANO effettuò agli inizi di questo secolo, elimininandone le tecniche più pericolose.
E' adattissimo particolarmente ai giovani e giovanissimi perchè allena sì fisicamente, ma cura in particolar modo la parte psichica imponendo il rispetto verso tutto ciò che lo circonda.

Il JUDO prevede un apprendimento graduale delle tecniche, infatti il GO KYO (i cinque principi di proiezione) è classificato in base alla pericolosità delle tecniche e le azioni di strangolamento e di leva si apprendono solo dal 3° KYU (cintura verde) in poi o quando l'atleta ha un età adatta per intraprendere queste tecniche.

Questo sport non incita alla violenza ma bensì tende a stemperare l'aggressività dell'individuo e ad assicurarsene l'incolumità.

GO KYO (I 5 PRINCIPI DI PROIEZIONE)

1° KYO


De ashi barai
Hiza guruma
Sasae tsurikomi ashi
Uki goshi
O soto gari
O goshi
O uchi gari
Seoi nage

2° KYO


Ko soto gari
Ko uchi gari
Koshi guruma
Tsurikomi goshi
Okuri ashi barai
Tai otoshi
Harai goshi
Uchi mata

3° KYO


Ko soto gake
Tsuri goshi
Yoko otoshi
Ashi guruma
Hane goshi
Harai tsurikomi ashi
Tomoe nage
Kata guruma

4° KYO


Sumi gaeshi
Tani otoshi
Hane makikomi
Sukui nage
Utsuri goshi
O guruma
Soto makikomi
Uki otoshi

5° KYO


O soto guruma
Uki waza
Yoko wakare
Yoko guruma
Ushiro goshi
Ura nage
Sumi otoshi
Yoko gake


N.B. Esistono altre tecniche che non sono classificate nel GO KYO

NAGE WAZA (TECNICHE DI PROIEZIONE)

TE WAZA
(di mano/braccia)


Ippon seoi nage
Morote seoi nage
Tai otoshi
Kata guruma
Uki otoshi
Te guruma
Sumi otoshi
Sukui nage

KOSHI WAZA
(di anca)


O goshi
Uki goshi
Tsuri komi goshi
Harai goshi
Koshi guruma
Hane goshi
Ushiro goshi
Utsuri goshi

ASHI WAZA
(di piede/gamba)


Hiza guruma
De ashi barai
O soto gari
Sasae tsuri komi ashi
O uchi gari
Ko uchi gari
Okuri ashi barai
Ko soto gari
Uchi mata
Ashi guruma
Harai tsuri komi ashi
O soto otoshi
Ko soto gake
O guruma


NE WAZA (TECNICHE A TERRA)

OSAEKOMI WAZA
(di immobilizzazione)


Hon gesa gatame
Ushiro gesa gatame
Kata gatame
Makura gesa gatame
Kuzure gesa gatame
Kuzure yoko shiho gatame
Kuzure kami shiho gatame
Kuzure tate shiho gatame

SHIME WAZA
(strangolamenti)


Juji jime
Morote jime
Kata te jime
Okuri eri jime
Kata ha jime
Hadaka jime
Sode guruma
Sankaku jime
Ashi gatame jime

KANSETSU WAZA
(di leva)


Ude garami
Ude hisigi ude gatame
Ude hisigi juji gatame
Ude hisigi hiza gatame
Waki gatame
Hara gatame


SUTEMI WAZA (ANDANDO AL SUOLO)

YOKO SUTEMI WAZA
(sul fianco)


Yoko otashi
Yoko gake
Yoko guruma
Uki waza
Tani otoshi
Yoko wakare
Soto makikomi
Hane makikomi

MA SUTEMI WAZA
(sul dorso)


Tomoe nage
Ura nage
Sumi gaeshi


KATA (MODELLI)

Qui di seguito i KATA sono raggruppati secondo la ricerca che ognuno di essi rappresenta:
il 1° rappresenta la pratica libera, il 2° la decisione estrema, il 3° la pratica dell'educazione fisica

PRATICA LIBERA


Nage no kata
Katame no kata

DECISIONE ESTREMA


Kime no kata
Kodokan goshin jutsu
Joshin goshin ho

PRATICA DELL' EDUCAZIONE FISICA


Seryoku zen'yo kokumin taiku Ju no kata

Non sono riportati altri due KATA:
-KOSHIKI NO KATA che riguarda la dimostrazione delle forme antiche della scuola di Kito
-ITSUTSU NO KATA che rappresenta i primi 6 KATA superiori in soli 5 movimenti.

COMPETIZIONI

L'arbitro si serve di gesti e di parole per condurre il combattimento.
I due judoka sono uno di fronte all altro, uno con la cintura rossa e l'altro con la cintura bianca.

L'arbitro li invita a fare il saluto (Rei) e poi annuncia a voce molto alta "Ha jime" (cominciate);
quando vuole interrompere l'azione grida "Mate" (fermatevi) e per chiudere l'incontro "Sode Made" (finito).

Quando un atleta proietta l'altro nettamente sulla schiena con forza e velocità l'arbitro annuncia "Ippon" (oppure quando uno tiene immobilizzato a terra per 25" l'avversario, o ancora se questo si arrende su una leva od uno strangolamento).
L'Ippon chiude il combattimento prima del tempo regolamentare.

Quando un atleta proietta l'altro in maniera efficace ma non tanto da meritare l'Ippon perchè manca uno dei tre elementi (caduta netta sulla schiena, forza, velocità), l'arbitro annuncia "Waza ari" (oppure con un'immobilizzazione di 20").
Due Waza-Ari sommati equivalgono all'Ippon.

Quando uno dei judoka realizza una tecnica che non merita il Waza-Ari l'abitro assegna "Yuko" (oppure quando l'immobilizzazione viene mantenuta per almeno 15"). Gli Yuko non si sommano.

Quando un combattente fa cadere l'altro con una certa forza o velocità sul fianco del corpo, sulla coscia o sui glutei e non merita il risultato di Yuko, l'arbitro annuncia "Koka" (oppure con un'immobilizzazione di 10").
I Koka non si sommano.

Quando comincia l'immobilizzazione l'arbitro annuncia "Osae-komi" e per interromperla "Toketa".

Vengono attribuite sanzioni per infrazioni alle regole (uscita dall'area, passività, azioni pericolose etc..) e, alla fine del combattimento, vengono trasformate in vantaggi tecnici corrispondenti ai punteggi sopradescritti a favore dell'avversario. L'arbitro assegna la vittoria in base ai vantaggi segnati sul tabellone o chiama l'intervento dei giudici in caso di parità.